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  • Confesercenti: a Milano negozi aperti nelle periferie, più sicurezza nelle strade
  • Confesercenti: a Milano negozi aperti nelle periferie, più sicurezza nelle strade

    • 18 febbraio 2016
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    • 3638
    A colloquio con Ferruccio Patti, vice presidente Confesercenti Milano. A cura della Redazione

    Intervista del Dr. Juvara Raffaello di Essecome (redazione del mensile Securindex)

    Quanti associati conta Confesercenti, di cui lei è vice-presidente, nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza? Abbiamo più di tremila associati, raggruppati  per tipologie di attività e categorie merceologiche: Stazioni di servizio; Agenti Immobiliari; Turismo (alberghi, agenzie di viaggio); Negozi di Vicinato (abbigliamento e sport, fioristi, giornalai, cartolerie, gioiellerie, telefonia,  informatica);  Commercio su Strada (mercati e ambulanti); Somministrazione (bar e ristoranti); Servizi al Cittadino (copisterie, telefonia eccetera), Ci stiamo inserendo in nuove attività,  come i coworking e i  freelance, che sono l’espressione delle nuove modalità di lavoro soprattutto per giovani. 
    Quali sono i problemi di sicurezza più sentiti dai vostri associati?  I problemi per la sicurezza sono evidentemente più avvertiti nelle periferie, dove la desertificazione è avvenuta di fatto più massiccia, in ogni zona  della città. La presenza diradata delle forze dell'ordine, la scarsa illuminazione, la cattiva gestione delle case di edilizia popolare ERP - di fatto "ghettizzate' - e la mancanza di una tecnologia avanzata di controllo del territorio, fanno aumentare la percezione di insicurezza da parte di chi attualmente vi lavora e scoraggia chi vorrebbe aprire un attività. Tutto ciò è un danno per le zone interessate, anche per il  deprezzamento immobiliare. Un capitolo a parte sono racket e usura. Molto diffusa l'usura, soprattutto quella definita “amicale” e non è ancora attivo un adeguato sistema di rilevamento del problema. Confesercenti, attiverà a breve anche a Milano uno sportello "SOS IMPRESA", del quale mi occuperò personalmente. Il racket a Milano esiste, ma non risulta abbia una  diffusione generalizzata, è probabilmente più radicato in attività settoriali particolari (discoteche, videogiochi eccetera). Un grosso problema da affrontare sono i videogiochi, molto diffusi  soprattutto nei bar periferici anche in quantità eccessive per singolo  locale. Generano redditi che permettono di coprire quanto meno i costi di gestione (affitto, luce e telefonia), distorcendo di fatto la concorrenza. 
    Quali sono le vostre proposte alle Forze dell’Ordine per migliorare la sicurezza dei negozi nelle strade?    Una delle proposte che presenteremo è l’istituzione di un coordinamento-osservatorio attivato dai futuri Municipi di Milano, sull’esempio di Londra. Un organismo che riunisca mensilmente cittadini, commercianti, associazioni, forze dell'ordine e rappresenti dei municipi stessi, per monitorare e relazionare tutte le problematiche che mano mano si verificheranno, per dare risposte concrete a cittadini. Adeguando sempre di più le attività commerciali e lavorative al tessuto urbano delle varie realtà presenti nel territorio del Municipio di riferimento,  aumenterà la percezione di sicurezza con strumenti adeguati per una metropoli del ventunesimo secolo  


    Tags: essecome securindex juvara

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