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Avere un buon prodotto o servizio è solo metà del lavoro: riuscire a comunicarlo nel modo giusto è l’altra metà. Si tratta però di una parte spesso trascurata dalle startup che si approcciano all’equity crowdfunding.
Esistono una serie di errori frequenti commessi dai founder che, spesso, rischiano di essere la causa principale di una raccolta che non va a buon fine.
Crowdfunding: 7 importanti errori da evitare
1. Non prepararti in tempo
Il crowdfunding inizia molto prima dell’apertura della campagna sulla piattaforma scelta. È quindi essenziale sfruttare i mesi precedenti per pianificare la propria strategia di comunicazione.
2. Trascurare LinkedIn
Prima di decidere se puntare o meno in una startup, diversi investitori sono soliti guardare sulla piattaforma da chi è composto il team. Curare il proprio profilo LinkedIn, inserendo o eliminando le esperienze lavorative, in base a quello che dà più valore all’attuale ruolo, è un aspetto fondamentale.
3. Sbagliare il focus
Nonostante le tante attività su cui una startup può essere quotidianamente impegnata, è importante riuscire ad individuare il vero punto di forza, in grado di attirare le persone e convincerle ad investire nel progetto. Quando si definisce una strategia di comunicazione, bisogna fare delle scelte precise e decidere su cosa puntare. È sconsigliato dire tutto e in una sola volta: il potenziale investitore potrebbe risultarne annoiato o non convinto. Meglio puntare sullo storytelling.
4. Non contestualizzare
Alcuni argomenti attirano inevitabilmente l’attenzione del pubblico più di altri. Si tratta quindi di riuscire a creare un legame fra prodotto o servizio e attualità, in modo da rendere più appetibile la notizia. In questo ambito, i “ganci” per contestualizzare una notizia sono innumerevoli.
5. Non essere troppo autocelebrativi
Inviare comunicati non particolarmente interessanti ed autoreferenziali è la strada più rapida per indirizzare le proprie mail nel cestino. Nessun professionista si lascia infatti scappare l’occasione di pubblicare qualcosa di utile e accattivante per il proprio pubblico.
6. Puntare solo sui numeri
Un investitore ha sempre bisogno di capire che tipo di ritorno può avere il suo investimento. Tuttavia, sa anche che puntare su una startup è un’operazione rischiosa. Eppure, spesso si sceglie di finanziare anche per sostenere un progetto: in quel caso è essenziale far emergere la componente emozionale.
7. Stupire con effetti speciali
Il video pitch che accompagna una campagna di equity crowdfunding ha due precisi obiettivi. Da un lato mostrare il volto dei founder e raccontare, dall’altro raccontare l’idea in maniera semplice e coinvolgente, al fine di invogliare potenziali investitori ad approfondire. Talvolta è sufficiente un’inquadratura fissa, una persona che parla e dei testi che scorrono. Ciononostante, molti fondatori di startup sono convinti che sia necessaria una produzione con grandi effetti speciali. Non bisogna stupire il pubblico, ma coinvolgerlo con semplicità e leggerezza.
Hai mai fatto uno di questi errori durante una campagna di crowdfunding?
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