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Di Valeria Marolda
La pausa pranzo è un momento quasi magico: per almeno 30 minuti puoi dimenticarti del lavoro, ricaricare le batterie e, perché no, organizzare mentalmente il lavoro del pomeriggio.
Quando si lavora fuori casa, il momento del pranzo può risultare un po’ difficile da gestire: se nei primi tempi si risolve con bar e focaccerie, a lungo andare si avverte l’esigenza di un piatto che ci ricordi casa e che sia economico e salutare al tempo stesso.
Raramente uffici e coworking non hanno bar, panifici e ristoranti nei dintorni, in cui con una cifra minima (di solito 6,50€) riesci a mangiare dal panino al menu fisso.
Se saltuariamente scegliere di pranzare al bar può essere considerata una soluzione veloce e pratica, sul lungo periodo incide non poco sul nostro portafogli.
Consideriamo che tu decida di mangiare al bar 5 volte a settimana per un anno intero e che ogni pranzo ti costi 6 €: in un anno spenderai circa 1560€.
Cosa potresti fare con quella cifra? Io penso ad una vacanza, all’iscrizione in palestra, potrei cambiare lo smartphone almeno due volte l’anno, acquistare un nuovo PC ogni dodici mesi e così via.
Il pericolo maggiore che troviamo nei cibi del bar è la presenza eccessiva di sale e dei grassi saturi: tranci di pizza, rosticceria, paste preparate con i sughi pronti e insalate già condite contengono più grassi, sale, calorie e apporto nutritivo mediocre rispetto al panino preparato dal salumiere sotto casa. Senza considerare il poco controllo che abbiamo sulle porzioni.
Tra i danni causati dalla carenza di nutrienti c’è anche la liberazione del cortisolo, un ormone che rende ti renderà nervoso ed irritabile con conseguenti stati di ansia e stress che possono portarti ad avere attacchi di fame improvvisi e un bisogno sempre maggiore di mangiare fuori dai pasti.
Portare la schiscetta (così è chiamato il portavivande in milanese) da casa è un po’ come avere la bacchetta magica che ti permetterà di porre fine ai panini con il salame che suda, alla pasta scotta e alla pizza condita con olio di dubbia provenienza.
Portando il pranzo da casa avrai sicuramente un risparmio notevole dal punto di vista economico: il pasto da casa non è gratis, ovvio, ma potrai gustarti dei manicaretti che al bar pagheresti almeno il triplo.
Se il trancio di pizza sembra un’idea veloce e che non richiede nessun tipo di preparazione, sappi che con un minimo di organizzazione riusciresti a mangiare bene e a risparmiare un po’ di soldini.
1. La schiscetta perfetta prevede che ci sia il giusto equilibrio tra carboidrati (preferibilmente integrali), proteine e grassi: via libera a zuppe di legumi con riso integrale, pasta integrale al pomodoro, insalate con semi e via dicendo. Quando prepari la cena, aumenta le quantità in modo da avere già il pranzo pronto per il giorno dopo;
2. Armati di una lunch box carina, con chiusura ermetica e dotata di vari scomparti in cui suddividere le verdure, la frutta, il primo o il secondo;
3. Non mangiare assolutamente davanti al PC: la pausa pranzo è un momento in cui staccare con il lavoro e socializzare con i colleghi e con gli altri coworker.
Quali sono le tue abitudini? Pranzi al bar, al PC o fai parte del “circolo della schiscetta”?
Tags: freelance remote working coworking
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