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  • Smartworking? Si, ma dal Coworking!
  • Smartworking? Si, ma dal Coworking!

    • 23 aprile 2020
    • News
    • 880
    La pandemia ha messo tutti i lavoratori a dura prova: in questa situazione di lavoro da remoto forzato lo smart working è diventato un vero e proprio stato di necessità.

    Le aziende, d’altra parte, si stanno già accorgendo dei numerosi benefici di questa nuova modalità basata non più sulla presenza fisica sul posto di lavoro, ma sugli obiettivi.

    Se da un lato questo processo d’innovazione così rapido genera risvolti positivi come una migliore conciliazione fra vita privata e professionale, un maggiore benessere organizzativo e l’aumento della produttività, può anche creare disorientamento: se lavorare da casa costituisce un vantaggio, può anche diminuire la concentrazione, indebolire le identità lavorative faticosamente raggiunte e mettere in discussione i modelli di convivenza e appartenenza sociali e familiari.

     

    Il Coworking come valida alternativa dal lavoro da casa

    Uno spazio condiviso rappresenterà quindi una soluzione valida ed estremamente produttiva, eliminando anche il rischio delle numerose distrazioni in cui si potrebbe incorrere restando a casa.

    I Coworking hanno però delle caratteristiche molto differenti tra loro: dai grandi coworking con centinaia di postazioni, a bar e locali che permettono di lavorare mentre si consuma, a coworking in cui si predilige un approccio rilassato.

    Per chi propone un tipo di coworking fatto di grandi tavoli comuni e aree affollate, la fase della riapertura non sarà semplice per via della necessità di distanziamento sociale.

    Nelle sedi di inCOWORK®, invece, abbiamo deciso di puntare fin da subito sulla qualità: attraverso 15mq dedicati a ciascun Coworker, quindi spazi personali più ampi e produttivi con separatori fonoassorbenti, autonomia dell’accesso grazie alla dotazione di badge ed un servizio di sanificazione e pulizie quotidiano; così che la transizione sarà meno difficile in quanto saranno già rispettati tutti i protocolli di sicurezza.

    Inoltre, tanti altri servizi a valore aggiunto, come la possibilità di utilizzare gratuitamente una piattaforma di Web-Meeting, per evitare l’utilizzo delle sale riunioni o l’integrazione di un centralino Voip in cloud per mantenere l’operatività anche fuori dall’ufficio, aiuteranno tutti gli smartworker a lavorare meglio.

    Il coworking facilita la concentrazione perché impedisce di vivere la casa come fonte di distrazione, incentiva la motivazione e il rispetto delle scadenze consentendo flessibilità di orari, oltre all’incontro e il confronto con altre persone, che permette al lavoratore di essere costantemente stimolato.

     

    Ma cosa vuol dire vivere inCOWORK?

    Ce lo raccontano due nostri giovani Coworker, costretti al lavoro forzato da casa.

    “Nel mio caso” ci racconta Anita, “la mole di lavoro non ha subito grandi variazioni anche se devo ammettere che la produttività è leggermente diminuita.

    C’è però un elemento mancante, fondamentale, in questo mio “salvagente mentale” ed è la presenza dell’altro. L’assenza di persone con cui relazionarsi o con cui condividere un caffè, o semplicemente due chiacchiere, è una forte privazione. Work from home in alcuni casi (per lo meno nel mio) porta ad ottimizzare meglio il tempo ma, a lungo andare, può diventare alienante. Dopotutto l’uomo è un animale sociale, no? La mancanza di confronto con l’altro o semplicemente la sua presenza per staccare 5 minuti la mente da quello che stai facendo è la nota dolente a cui dover far fronte in questa condizione. Oltretutto questo è proprio il motivo per cui mi sono avvicinata ad una realtà come quella di inCOWORK. Una realtà che ti consente di ovviare alla solitudine e che, cosa ancora più importante, consente di fare rete”.

    “Di inCOWORK” dice invece Jonathan “mi manca innanzitutto il nostro ufficio, a cui ormai siamo affezionati, che non rappresenta soltanto un luogo di lavoro, bensì un punto di aggregazione per tutte le menti creative del nostro team, un posto in cui spesso si partoriscono nuove idee geniale, si ride, si scherza. Ma a dire il vero mi manca molto anche il contatto con gli altri coworker, le nuove collaborazioni, il "ciao come stai" davanti alla macchinetta del caffè, e il "da quanto tempo" di Pietro (ahah). La quarantena mi ha insegnato a sviluppare un nuovo modello di business. Bisogna agire: rimanere alla visione della vita di due mesi fa è un errore, perché per quanto sia triste da dire, nulla sarà più come prima, quindi c'è bisogno di rivoluzione per far funzionare le cose”.

    Dopo la pandemia cambierà veramente tutto: sia i datori di lavoro che i singoli professionisti si renderanno conto dei vantaggi del lavoro decentrato e per obiettivi. Proprio per questo noi siamo pronti a ripartire per offrire a tutti i lavoratori un clima di soddisfazione, felice e, soprattutto, sicuro.

     


    Tags: coworking incowork stayincowork stay incowork smartworker smart working smartworking

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